Elysian Chants | Roberto Alessandro Filippozzi

// Author:

Roberto Alessandro Filippozzi

// Year:
2022

// Source:

Darkroom Magazine

© Roberto Alessandro Filippozzi, All rights reserved

Dopo l’eccellente “Music For Certain Rituals”, realizzato assieme a The Illusion Of Silence, l’apprezzata singer Aima Lichtblau (Allerseelen, Les Jumeaux Discordants, iNsCissorS) realizza un altro lavoro basato su alcuni degli “Inni Orfici” del tardo Ellenismo, stavolta sotto il suggestivo monicker Caverna Delle Rose, affiancata dal ben noto Trevor/Evor Ameisie (Northgate, Camerata Mediolanense) e dal musicista/artista visuale Diego Cinquegrana. E si tratta peraltro del ritorno in grande stile di una label estremamente interessante come la francese Slaughter In Art, al palo dal 2009, tornata sul finire dello scorso anno con una release di alto livello pubblicata in quattro versioni: CD digipack completo di ampio booklet (500 copie), LP verde marmorizzato (60 copie), LP blu marmorizzato (60 copie) ed LP nero (180 copie). Come nel suddetto album con TIOS, Aima è cerimoniera vocale in un lavoro intriso di misticismo e ritualità arcaica, stavolta sulle ali di un magnetismo particolarmente potente, ben coadiuvato sia dai synth di Diego che dagli strumenti di Trevor (in primis delle percussioni decise). La ritualità emerge subito con forza dal vortice percussivo di “To Dionysius”, mentre il violoncello elettrico dell’ospite Annamaria Bernadette Christian fa la sua parte sia nella più tetra, drammatica e ambientale “To Night”, sia nella tesa, oscura, austera ed evocativa “To The Furies”. Il magnetismo si fa soavemente cerimoniale in “To Sleep”, così come la ritualità si fa ipnotica in “Hyle. The Chant Of Creation.”, ma è sempre il poliedrico, intenso ed ispirato canto di Aima a fungere da faro guida, sfumando nel liturgico assieme a quello di Trevor in “To Corybas”; altamente suggestiva anche la spettrale “To The Fates”, che ospita la recitazione di caratura attoriale di Angelo Tonelli, mentre la conclusiva “To The West Wind”, soave e sinfonica (con ancora il violoncello di Annamaria), non può non ricordare gli Ataraxia più ispirati. Onore ad Aima, che firma un altro concept di grande fascino audiovisivo, ed ai suoi sodali in CDR, nuovo progetto che tiene alto il vessillo dell’Italia nel panorama delle sonorità oscure più suggestive.